Klimt torna a Roma dove 110 anni fa fu premiato all’Esposizione Internazionale dʼArte del 1911.
Il Palazzo Braschi di Roma, sino al 27 marzo 2022, ospita una bellissima mostra dedicata a Klimt.
Le opere sono state eccezionalmente prestate dal museo Belvedere di Vienna e dalla Klimt Foundation, oltre che da collezioni pubbliche e private come la Neue Galerie Graz.
Potremo apprezzare Klimt ed il suo rapporto con il nostro Paese che conobbe molto bene grazie ai suoi viaggi ed ai molteplici successi espositivi.
La mostra si compone di oltre 200 opere (dipinti, disegni, manifesti d’epoca e sculture) che descrivono in modo pieno e compiuto il percorso artistico di Gustav Klimt.
“L’Italia era la destinazione prediletta di Klimt al di fuori dei confini dell’Impero asburgico”, dichiara il direttore Peter Weinhaupl, uno dei fondatori dell’associazione ” Gustav Klimt Memorial ”
Secessione viennese.
Klimt è cofondatore della Secessione viennese.
La Secessione di Vienna venne fondata il 3 aprile 1897 dai pittori Gustav Klimt, Koloman Moser detto Kolo, Max Kurzweil, dagli architetti Josef Hoffmann, Joseph Maria Olbrich e altri. Artisti che aderirono ai fermenti dell’Art Nouveau e del Liberty che stavano conquistando l’Europa,
Questi artisti si staccarono dall’Accademia di Belle Arti per formare un gruppo autonomo, dotato di una propria indipendenza e anche di una propria sede: il Palazzo della Secessione Viennese.
L’ideale della Gesamtkunstwerk, l’opera d’arte totale, venne esaltato da questi artisti, che progettarono, dipinsero, decorarono in vista di una fusione completa delle arti.
L’arte italiana era considerata al tempo stesso un aspetto imprescindibile della formazione ed un fardello che rallentava il cammino verso la modernità.
La protesta della Secessione aveva un motto: ‘A ogni tempo la sua arte, all’arte la sua libertà’.
Fu un movimento che portò al progressivo abbandono dei modelli classici, ma che non impedì a Klimt di studiare a Venezia, Roma e Ravenna ed amare l’Italia.
Le opere di Klimt in mostra a Roma
Moltissime le opere note in mostra. Tra queste le opere iconiche di Klimt come la famosissima Giuditta I, Signora in bianco, Amiche I (Le Sorelle) (1907) e Amalie Zuckerkandl (1917-18).
Il momento clou della mostra è “la Sposa”, l’ultimo capolavoro che Klimt dipinse poco prima di morire. Nel gennaio del 1918 Klimt viene colpito da un ictus, per le cui conseguenze sarebbe morto un mese dopo. Diversi sono i dipinti in quel momento ancora in lavorazione, tra cui, per l’appunto, l’opera di grande formato La sposa.
La parte sinistra del quadro ci appare in larga parte completa, mentre le altre parti ci appaiono ancora non ben definite ed approssimative.
Il tema affrontato è quello dell’amore e del desiderio. Al centro c’è la sposa, colta dormiente ed avvolta in un abito blu. La sua testa reclinata incrocia quella del suo partner. Il suo corpo è in gran parte nascosto da un gruppo di donne che, in parte nude, in parte vestite, illustrano le sfaccettature delle esperienze erotiche a cui la sposa sembra abbandonarsi nel suo sonno beato.
L’opera si caratterizza per la forte colorazione e gli audaci contrasti di colore caratteristiche dell’ultima fase creativa di Klimt.
Piacenza Roma Piacenza
Tra le altre opere esposte figura anche il Ritratto di Signora di Gustav Klimt, dipinto rubato dalla Galleria d’arte moderna Ricci Oddi di Piacenza nel 1997 e ritrovato nel dicembre del 2019 in un vano esterno dello stesso museo.
Il quadro Ritratto di Signora di Gustav Klimt, ora esposto a Roma, tornerà a Piacenza, dove, dal 5 aprile al 17 ottobre 2022, farà mostra di sè alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, quando si aprirà “Klimt intimo”, che è la naturale evoluzione della mostra romana.
DOVE E QUANDO
Museo di Roma a Palazzo Braschi
Piazza San Pantaleo, 10 – 00186 Roma
Dal 27 ottobre 2021 al 27 marzo 2022
Dal lunedì al venerdì ore 10.00-20.00
sabato, domenica ore 10.00-22.00
1 novembre e 8, 27, 28, 29 e 30 dicembre ore 10.00-22.00
La biglietteria chiude un’ora prima
24 e 31 dicembre ore 10.00 – 14.00
Chiuso 25 dicembre, 1 gennaio
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