Le giornate si allungano, le temperature si alzano, il finto inverno ha lasciato il posto alla voglia di stare all’aperto in compagnia.
Inesorabile è tornata anche l’ora legale imponendoci di spostare le lancette degli orologi avanti di un’ora. A fine ottobre faremo il processo inverso.
Come ogni anno, per qualche giorno, uno dei temi più discussi nella pause caffè sarà il confronto tra chi è favorevole e chi è contrario a spostare le lancette dell’orologio avanti ed indietro due volte all’anno.
I vantaggi parrebbero tanti ma facciamo attenzione, non è tutto oro ciò che luccica. Per il nostro corpo è un cambiamento non indifferente!
L’essere umano, come tutti gli animali, possiede un proprio orologio biologico che è influenzato dai ritmi di luce e buio e che regola il nostro stare bene. Con l’ora legale andiamo ad incidere su questo delicato meccanismo.
I favorevoli
Questa parte vede nell’ora legale essenzialmente due elementi positivi.
Il primo è di carattere sociale: più luce vuol dire più tempo per stare fuori casa, per dedicarsi a ciò che piace o lavorare con maggiore facilità. Il secondo è di tipo economico ed ambientale: maggiore luce significa un ovvio minor uso della luce elettrica e minori emissioni di CO2.
Secondo le stime di Terna, dal 2004 al 2022, l’uso dell’ora legale ha comportato un minor consumo di energia elettrica in Italia per un totale di 10,9 miliardi di kWh, con un risparmio economico per i cittadini di circa 2 miliardi di euro.
Nel periodo di ora legale tra marzo ad ottobre l’Italia risparmierà circa 220 milioni di euro grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 410 milioni di kWh.
Tutto ciò comporterà anche un rilevante beneficio ambientale. Si ipotizza una riduzione delle emissioni di CO2 di 200.000 tonnellate, equivalente all’assorbimento di 2-6 milioni di nuovi alberi.
I contrari
Chi si schiera tra i contrari evidenzia che, accanto al risparmio in termini energetici ed economici, occorre valutare anche quali effetti tale soluzione comporta per la salute umana.
Il punto intorno al quale ruota ogni ragionamento è l’alterazione del ritmo circadiano del nostro corpo. Cosa significa?
Per semplificare possiamo dire che ognuno di noi ha un orologio interno capace di regolare il ciclo sonno-veglia ed i ritmi di vita. La modifica dell’ora altera questo orologio, facendoci sentire stanchi, distratti e assonnati, specialmente durante il primo periodo di cambio dell’orario.
Ma non solo. Vi sono studi che hanno evidenziato come l’ora legale possa influire negativamente sulla quantità di infarti (Manfredini, tra i primissimi ad aver pubblicato studi di cronopatologia già dagli anni Novanta del secolo scorso) e sul numero di suicidi (Lins ed altri).
Il Parlamento europeo
Nel febbraio 2018 il Parlamento Europeo ha creato una Commissione per produrre una modifica della direttiva sul cambiamento dell’orario.
I lavori sono durati più di un anno, esaminando numerosi studi scientifici, sopratutto in merito all’impatto sulla salute umana.
Sono stati anche fatti sondaggi pubblici per comprenderne la volontà dei cittadini europei.
L’indirizzo dei cittadini europei, con 4,6 milioni di risposte, è stato forte e chiaro: l’84% è favorevole all’abolizione del cambio d’ora.
Alla luce di quanto sopra il 4 marzo 2019 la predetta Commissione si è espressa con un voto finale (23 voti favorevoli, 11 contrari e 0 astenuti) approvando non l’abolizione dell’ora legale, ma l’abolizione della possibilità di cambio di orario.
A ciascun Paese dell’Unione sarà data la possibilità di scegliere se tenere in maniera permanente l’ora legale o quella solare per tutto l’anno, senza la possibilità di passare dall’una all’altra come fatto finora.
Il termine massimo per la decisione doveva essere la fine del 2021 ma la pandemia ha rallentato il processo decisionale che difficilmente si concludereà entro questa legislatura europea.
I Paesi del Nord spingono per il mantenimento dell’ora solare. I Paesi del sud europa invece per quella legale.
L’Italia, come al solito ben decisa nelle sue scelte, è favorevole al mantenimento del duplice orario ed ha ipotizzato la sua solita terza via che vorrebbe accontentare tutti per non scontentare nessuno.
L’idea è quella di un’Europa meridionale in cui permane l’alternanza tra ora legale e solare, ed un’Europa settentrionale ancorata all’orario unico.
Nel frattempo occorre gestire al meglio ciò che anche per quest’anno ci viene imposto con il cambio dell’ora solare in legale e viceversa.
I ritmi circadiani
Il ritmo circadiano, come abbiamo visto, può essere definito come il nostro orologio biologico che regola i cambi fisici e mentali che avvengono nell’organismo durante il giorno. Durante il ciclo di 24 ore tali cambiamenti sono influenzati dalla luce e dall’oscurità.
L’ipotalamo, struttura del sistema nervoso centrale situata nella zona centrale interna ai due emisferi cerebrali, regola tali cicli.
Il suo ruolo è quello di controllare e gestire, tra le altre cose, varie funzioni somatiche, come il sonno, la termoregolazione, l’appetito e l’attività endocrina. L’ipotalamo mantiene la sincronizzazione dei nostri orologi biologici con l’ambiente attraverso la luce e gli occhi.
Nel momento in cui il fuso orario cambia, il nostro corpo ne risente.
E’ banale dirlo ma è ovviamente così. Spostando le lancette dell’orologio in avanti (ma la stessa cosa sarà ad ottobre ritornando all’ora solare), abbiamo uno sfasamento del nostro organismo.
Oltre all’ovvietà di dormire un’ora di meno e di far fatica ad addormentarci per qualche tempo prima che l’organismo si abitui al nuovi ritmi di vita, avremo uno sfasamento dell’energia disponibile anche se i ritmi di lavoro rimangono immutati.
Ad esempio, il picco di energia che si stima ci sia tra le 10 e le 13, slitterà alla tarda mattinata ed alla pausa pranzo, e alla riunione delle 10 (che per il nostro organismo all’inizio sono le 9) saremo meno attivi e più stanchi.
Oltre all’elemento energia, occorre ricordare che l’alternanza della luce e del buio sono indispensabili ed hanno un peso rilevante sulla nostra energia e sul nostro buon umore.
La natura ci aiuta nel cambio dell’ora.
Pur rimandando a consigli specifici che troverete certamente chiedendo al vostro naturopata, possiamo parlare di quanto la natura ci offre per facilitare il passaggio all’ora legale.
Diverse sono le piante che posso aiutarci per detossificare il nostro organismo, immagazzinare più energie e gestire lo stress.
- La radice di Rhodiola: ha un’azione adattogena ed antistress, favorisce le capacità di apprendimento e di memoria.
- La passiflora: agisce sul sistema nervoso centrale ed ha azione calmante e rilassante sul SNC. La tradizione riconosce a questa pianta un’azione sedativa sulla sfera ansiosa ed emotiva.
- La melissa: ha proprietà toniche e rilassanti, le si riconoscono capacità riequilibranti il sistema nervoso.
- Il biancospino: ha un’azione rilassante, antipertensiva, antiaritmica. E’ in grado di alleviare il senso di angoscia e oppressione che spesso si accompagna con lo stato ansioso.
- Guaranà: ha un’azione energizzante e può aumentare aumentare il metabolismo energetico, rendendoci più tolleranti alla fatica l’organismo.
- Pappa reale: ricca di minerali, vitamine e enzimi, è un ottimo energetizzante, ricostituente per il sostegno di tutte le nostre funzioni fisiologiche.
- Miele: un mix naturalmente bilanciato di zuccheri, è in grado di dare energia con un picco glicemico inferiore allo zucchero raffinato e un assorbimento più distribuito nel tempo e perciò più salutare per l’organismo.
- Olivello Spinoso: ricco di vitamina C e di carotenoidi, antiossidante per eccellenza, è in grado di rinforzare il sistema immunitario.
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