La giornata mondiale per la Salute e Sicurezza nasce nel 2003 ad opera dell’Organizzazione internazionale del Lavoro (ILO) per celebrare e promuovere nel mondo la “cultura della sicurezza” nei luoghi di lavoro.
Quest’anno ricorrono i 20 anni di celebrazione di questa giornata molto importante di sensibilizzazione.
L’obiettivo è creare un contesto ed una cultura che riducano e prevengano gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali.
Ogni anno un tema diverso
Il 28 aprile di ogni anno il World Day for Safety and Health at Work propone campagne di sensibilizzazione ed eventi con l’obiettivo di fornire dati e produrre soluzioni per ridurre il numero di morti e infortuni sul lavoro.
In queste occasioni si dibatte sia dei rischi classici connessi al mondo del lavoro, sia i cosiddetti “rischi emergenti sul lavoro” connessi all’affermarsi dell’innovazione tecnologica ed alla diffusione di nuovi stili di lavoro (pensiamo ai lavori digitali, su piattaforma o telelavoro).
Nel 2020 e 2021 il focus della giornata mondiale per la Salute e Sicurezza è stato sul covid e sulle emergenze sanitarie. Nel 2022 l’attenzione è stata posta sull’importanza del “dialogo sociale intorno ai temi della sicurezza“. Il tema 2023 è stato il riconoscimento del “diritto ad un ambiente sano e sicuro per tutti“.
Dalla teoria alla pratica
L’Organizzazione Internazionale del lavoro ha individuato alcuni elementi imprescindibili per la realizzazione di un ambiente di lavoro sano e sicuro.
In primo luogo la presenza di un’Autorità nazionale responsabile della salute e sicurezza, un quadro giuridico ed una politica nazionale sulla sicurezza sono elementi fondamentali da cui partire.
Con queste condizioni è possibile perseguire la promozione di un dialogo sociale fra aziende, sindacati e istituzioni.
Un sistema nazionale di registrazione degli infortuni e delle malattie professionali è indispensabile per il loro monitoraggio.
A che punto siamo
Il 73% degli Stati dispone di comitati congiunti per la sicurezza sul luogo di lavoro, e, nel 79% dei casi, tale Organismo è tripartito e consente il confronto costante fra associazioni datoriali, sindacali e istituzioni.
Un’area di miglioramento è quella dell’elaborazione di politiche di Salute e Sicurezza. Il 34% degli Stati dispone di un programma nazionale. Tale percentuale scende all’8% nei Paesi in via di Sviluppo.
Ottimo il risultato sul monitoraggio.
Il 91% degli Stati membri dell’ILO dispongono di un sistema per la registrazione e notifica degli infortuni e delle malattie professionali.
La dimensione del fenomeno infortunistico
Secondo le stime ILO gli infortuni causano ogni giorno 6.300 morti tra incidenti e malattie professionali e più di 2,3 milioni di morti all’anno.
Nel 2022 in Italia ci sono state 697.773 denunce di infortunio (+25,7% rispetto al 2021), e 1090 denunce di morte sul lavoro(-131 rispetto al 2021).
Sono dati alti e significativi che impongono una riflessione profonda.
A dire il vero la strada del riconsocimento del diritto dei lavoratori ad un ambiente di lavoro sano e sicuro è ancora lunga.
Solo una effettiva partecipazione e cooperazione al processo decisionale e di attuazione della sicurezza a tutti i livelli, i Paesi ILO potranno migliorare la vita di milioni di lavoratori in tutto il mondo.
E ciò passa non solo da un mix ideale di politiche pubbliche, impegni privati, sistemi di monitoraggio e controllo ma anche da una maggiore consapevolezza del diritto ad un lavoro sicuro, come diritto fondamentale in ogni parte del mondo.