Curiosità e riti del solstizio d’estate, il giorno più lungo ma non più caldo dell’anno.
Martedì 21 giugno sarà il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno.
Cos’è il sostizio? Il termine solstizio deriva dal latino (“sol stat”) e significa, “sole fermo”. Si verifica due volte in un anno.
Nell’emisfero settentrionale il solstizio d’estate (21 giugno) coincide, nel moto apparente del corso del sole, con il suo massimo spostamento verso le alte latitudini; da quel momento comincerà il suo lento cammino di ritorno verso l’equatore geografico che raggiungerà in occasione del solstizio d’inverno (21 dicembre).
Per avere un’idea della differenza di durata della giornata, a giugno il sole brillerà per circa 15 ore, mentre a dicembre farà capolino per appena 8 ore e 55 minuti, prima di lasciar posto al buio della notte.
Questo significa che il 21 giugno è anche il giorno in cui è massima la quantità di calore che alle nostre latitudini cade su un metro quadrato di superficie terrestre, sia perché i raggi solari arrivano quasi verticali, sia perché risulta il giorno con il massimo numero di ore di luce.
Il solstizio d’estate è il giorno più caldo dell’anno?
No, non lo è.
Le giornate più calde dell’anno cadono, in media, 5-6 settimane più tardi, ovvero nell’ultima decade di luglio.
Come mai? Vediamo il perchè.
In primo luogo ricordiamo che i raggi solari vengono poco assorbiti quando attraversano l’atmosfera, tanto che riescono a raggiungere il suolo (terraferma ed oceani) solo nella misura dell’80%.
E’ poi il suolo a riscaldare dal basso l’atmosfera attraverso i classici processi di trasferimento del calore dai corpi più caldi verso quelli più freddi: conduzione, convezione, evaporazione e condensazione e, soprattutto, nella misura del 70%, per irraggiamento ossia per perdita di calore nell’infrarosso.
Un semplice esempio di vita quotidiana spiega molto bene questo fenomeno.
Prendiamo una pentola piena d’acqua appoggiata sul fornello: perché nell’istante in cui mettete la fiamma al massimo, l’acqua non raggiunge subito la massima temperatura?
La risposta è ovvia: l’acqua della pentola impiega un certo tempo per essere riscaldata e seguita ad assorbire calore fino a quando non raggiunge alla massima temperatura di 100 gradi.
La stessa cosa avviene in natura: nel giorno del solstizio d’estate il 21 giugno il calore solare è al massimo, ma la terra impiega circa 5 settimane e gli oceani circa 7 settimane per raggiungere la temperatura massima.
Questo è il motivo per cui il picco delle temperature si raggiunge dopo alcune settimane.
Nella storia
In antichità i solstizi erano uno strumento agile per calcolare la durata dell’anno.
Il metodo per individuare l’istante del solstizio, d’estate o d’inverno, era molto semplice.
Era suffciente avere come riferimento una colonna. Quando l’ombra della colonna, a mezzogiorno, raggiungeva la sua minima lunghezza, era il solstizio d’estate; l’opposto per quello d’inverno.
Il lasso di tempo trascorso tra un solstizio d’estate o d’inverno e il successivo rappresentava l’anno.
I riti
Molto interessante è anche il significato esoterico del Solstizio d’Estate, che collega questo momento all’inizio della stagione del raccolto e quindi di massima intensità energetica.
Si festeggia la potenza e la forza del sole, si celebra la luce. La natura, rinata nel periodo primaverile, esplode in tutta la sua bellezza, ricchezza e generostà, offrendo agli uomini le sue messi, i suoi fruttie raccolti.
In più parti del mondo si celebrano veri e propri riti.
A New York ,in Times Square, si tiene il più grande evento gratuito di yoga al mondo: una moltitudine di persone si riunisce e celebra sincronicamente il “Saluto al Sole” .
Il 21 giugno sarà la sesta giornata mondiale dello Yoga.
In Inghilterra c’è l’evento certamente più affascinante di tutti.
Parliamo di Stonehenge, nella contea del Wiltshire, dove si conserva il più famoso cromlech al mondo, ossia il più famoso e intatto circolo di pietre monolitiche alte 7 metri disposte in modo geometrico.
Su questo circolo di pietre si è detto tanto, ma i misteri rimangono.
Incredibilmente le storiche pietre si allineano perfettamente con il movimento del sole.
Una delle ipotesi più accreditate è quella che vede Stonehenge come un primitivo osservatorio astronomico dove il sole penetra in modo preciso e illumina l’altare: un tempo forse in questo luogo si effettuavano sacrifici e celebrazioni particolari.
Ogni anno migliaia di druidi, pagani e gente comune si riuniscono per ammirare la spettacolare vista dell’alba sul sito sacro.
In questo giorno un raggio di sole passa attraverso il trilite (struttura in pietra) e cade sull’altare del sito archeologico inglese. Per gli antichi era il segno del ‘passare’ delle stagioni.
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