Oggi consideriamo la sedia pieghevole un oggetto da usare nelle situazioni impreviste. Ieri era un simbolo del potere.
Pensiamo che la sedia pieghevole, quella che per noi oggi è una “sedia di scorta”, salvaspazio ed adatta alle emergenze, sia un’ideazione recente. Al più pensiamo che sia stata inventata il secolo scorso. Invece ha origini lontanissime nel tempo.
La sedia nella storia
La sedia come lo intendiamo oggi non è antica come potremmo a pensare.
Sino al periodo del Rinascimento, infatti, la sedia non era un oggetto di uso comune.
Il suo uso era prevalentemente legato all’espressione di un Potere o di un’Autorità.
Il popolo non usava sedie come le intendiamo noi oggi.
Per sedere era solito usare casse, sgabelli o semplici stuoie (soprattutto nei Paesi orientali).
Nell’antichità, nell’antico Egitto ed in epoca romana, la sedia era simbolo del potere e della ricchezza. E così fu a lungo.
Per riassumere questo legame tra la sedia e l’espressione del Potere pensiamo, ad esempio, alla “Cattedra di San Pietro” (in greco καθέδρα – cathedra – ossia “luogo su cui ci si siede”).
La leggenda identifica tale manufatto, conservato nello spettacolare monumento del Bernini nell’abside della Basilica vaticana, come quello usato dal primo Vescovo di Roma e primo Papa della Storia, l’apostolo Pietro.
In realtà quello conservato è un oggetto del IX secolo. Fu donato all’allora Papa Giovanni VIII dal re dei Franchi, Carlo il Calvo, in occasione della discesa a Roma per la sua incoronazione ad Imperatore.
In epoche successive possiamo ricordare la Sedia Gestatoria, usata dal Pontefice come espressione del Potere Temporale della Chiesa.
La storia della sedia è dunque strettamente ed indissolubilmente legata all’espressione del Potere e dell’Autorità.
Lo sgabello pieghevole
La sedia pieghevole si afferma come l’evoluzione dello sgabello pieghevole, un oggetto prezioso usato 4000 anni fa in Egitto da parte del Faraone, come trono mobile, per esercitare le proprie funzioni.
Col tempo, per le vie del commercio, il segreto della costruzione dall’Oriente arrivò in Occidente per giungere alla sedia pieghevole dell’antica Roma, sempre con la funzione di rappresentare la gerarchia sociale.
Il trono è l’espressione visibile del potere: chi vi si siede, sta in alto, è in posizione sopraelevata, afferma il proprio ruolo sociale ed esprime la propria magnificenza dando prova visiva del proprio potere.
La sella curulis, sella della curia, era una sedia pieghevole a forma di “x” ed era riservata unicamente al re ed ai magistrati. Aveva il vantaggio di essere facilmente sempre trasportabile e utilizzabile per stabilire ovunque il proprio tribunale.
E’ solo nel Rinascimento che la sedia, come l’intendiamo oggi, si diffonde nell’uso comune.
In genere si trattava di sedie in legno senza imbottiture.
Nel 18° secolo, soprattutto in Francia ed in Inghilterra, inizia progressivamente un processo di produzione in serie delle sedie che entrano, molto lentamente, nell’uso comune.
E’ in questa fase che le sedie in genere, e quelle richiudibili e pieghevoli come quella nell’immagine, in particolare, si arricchiscono nelle fogge e nell’uso dei tessuti.
All’inizio del secolo scorso la produzione delle sedie tradizionali e pieghevoli, divenute progressivamente di uso diffuso, coinvolge anche grandi nomi del design e dell’architettura, come Eames, Saarinen e Bertoia.
La storia della sedia è curiosa ed è legata all’evoluzione dei tempi.
E’ un curioso angolo visuale dal quale è possibile osservare l’evolversi delle abitudini e dei costumi della società, in un lento progressivo processo di democratizzazione che ha trasformato un oggetto da simbolo di potere ad oggetto di uso quotidiano.
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