Il Sol Levante ed il fascino dell’Oriente

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Sino al 25 giugno 2023 Torino ospita una mostra davvero eccezionale: “Utamaro, Hokusai, Hiroshige. Geishe, samurai e la civiltà del piacere“, un fantastico viaggio nella cultura e nell’arte del Sol Levante.

La mostra è un viaggio attraverso l’universo giapponese, percorrendo nove sezioni composte da oltre 300 capolavori alcuni dei quali mai presentati in Italia.

Sono esposte opere dei maggiori maestri dell’ukiyo-e (immagini del mondo fluttante), oltre a stampe, maschere, armature e raffinatissimi accessori che ci portano lungo un viaggio incredibile tra geishe e samurai nell’affascinante civiltà del piacere.

La mostra propone un’originale ricostruzione della “civiltà del piacere”, una peculiare stagione storico-artistica del Giappone.

Il periodo Edo

Tra il 1603  ed il 1868 il Giappone si isola dal resto del mondo e vive un’epoca di pace, dopo la fine delle guerre civili che avevano caratterizzato i periodi precedenti.

Il Paese del Sol Lavante, pacificato all’interno dei propri confini e stretto in una politica di isolamento dal resto del mondo (sakoku), vede lo sviluppo dei grandi centri urbani e il prosperare della classe dei mercanti e degli artigiani.

E’ il periodo Edo, il più raffinato della storia del Sol Levante.

I commercianti ed artigiani prosperano economicamente ma non possono accedere a ruoli del potere politico nè all’acquisto di possedimenti terrieri.

Cosa fare dunque delle ricchezze accumulate?

La scelta fu quella di investirle in arte, letteratura, teatro, nei piaceri dell’esistenza, come gli spettacoli del kabuki, la frequentazione delle geishe nelle case da tè e l’acquisto di straordinarie opere d’arte

La filosofia

Il movimento artistico di cui parliamo fu il vero e proprio asse della diffusione dei nuovi ideali delle classi borghesi.

Fu un fiorire di stampe xilografiche ed una pittura di genere (nikuhitsuga) lontana dai linguaggi figurativi colti della pittura realista, della pittura occidentaleggiante e delle coeve Scuole Tosa e Kanō”.

Gli artisti di questa corrente  furono soprattutto attratti dal mondo del teatro kabuki, dalla bellezza delle donne che popolavano i quartieri del piacere e dalla rappresentazione delle scene erotiche.

La natura, i fiori e gli uccelli

Il percorso espositivo si apre con le “immagini del mondo fluttuante” (ukiyo-e).

Potremo ammirare stampe xilografiche realizzate su matrici in legno, espressione di una filosofia incentrata sul gusto per un’esistenza piacevole ed appagante dei desideri personali. Interpreti di tale indirizzo sono artisti quali Hiroshige, Utamaro, Kunisada, Hokusai.

Di quest’ultimo sono in esposizione  quindici volumi dei Manga. In essi  l’artista ritrae cose viste o partorite dalla sua mente  (dai paesaggi agli elementi naturali e sovrannaturali, dalla vita quotidiana agli esseri umani e divinità, dalla flora alla fauna).

Si prosegue con opere che rappresentano soggetti tipici dell’arte giapponese, ovvero  la natura nel suo aspetto più paesaggistico, (interpretata ad esempio dalle stampe di Hiroshige) ed il genere pittorico dei  “fiori e uccelli” (kachōga).

Piccoli elementi ci portano nello scorrere del tempo e delle stagioni. I passeri e le camelie invernali fiorite tra la neve simboleggiano l’arrivo della primavera. I ciliegi in fiore (sakura) richiamano la primavera.

Il teatro Kabuki

Si passa quindi ai piaceri effimeri, come quello del teatro kabuki, lo spettacolo popolare per eccellenza del Sol Levante.

Teatro kabuki

Le stampe esposte raffigurano gli attori impegnati in queste rappresentazioni. Sono opere molto raffinate  ed eleganti che, nel corso del tempo, hanno avuto una caratteristica evoluzione.

Le prime, quelle del XVII e XVIII secolo, delineano soprattutto la fisionomia degli attori e i loro accessori di scena.

Tali opere evolvono nel XIX secolo in  coloratissime, ricche e iper-espressive composizioni a più fogli , nelle quali gli artisti cercano di riprodurre tutta la ricchezza scenica.

Spiccano in questa sezione 30 maschere popolari del teatro nō e del teatro kyōgen.

Notevoli sono un programma ufficiale del 1890  illustrato e stampato in nero con una matrice xilografica, ed uno stendardo della metà del XIX secolo in tessuto dipinto a mano, utilizzato come insegna pubblicitaria per gli spettacoli del teatro kabuki.

Sharaku, artista misterioso

Sharaku

Sull’identità di questo artista, Sharaku, si sprecano le supposizioni.

Alcuni pensano fosse un attore, altri propendono per uno pseudonimo utilizzato da un gruppo di artisti fortemente innovatori.

Secondo alcuni dietro a  questo nome si nasconda Hokusai.

Chi fosse resta un mistero, ma le sue opere ci parlano di un mondo ben preciso.

I volti degli attori del teatro kabuki sono ritratti nelle sue opere e ci permettono di interpretarne la psicologia, le emozioni, la personalità e lo spirito.

Le opere innovative di questo autore potrebbero essere anche la causa del suo precoce ritiro: probabilmente la loro natura radicale gli valsero l’ostilità dell’ambiente artistico.

Si ritiene che le sue opere, con la loro tendenza a ritrarre con estremo realismo i soggetti, grazie alla raffigurazione minuta delle caratteristiche personali, lasciassero i potenziali acquirenti a disagio, per cui le sue stampe furono vendute con difficoltà

L’universo femminile nel Sol Levante

Questo aspetto è ampiamente indagato da diverse opere esposte che bene esprimono la cultura del Sol Levante.

A tal proposito è rappresentata la vita quotidiana delle donne dell’epoca nelle loro diverse età ed estrazione sociale.

Parliamo delle stampe di Tsukioka Yoshitoshi o dei trittici di Miyagawa Shuntei, che ritraggono donne impegnate in attività tipiche, affiancate a elementi vegetali per richiamare i vari mesi dell’anno.

Accanto alla quotidianità, l’erotismo, la dimensione del piacere e della sessualità.

Abbiamo xilografie a soggetto erotico (shunga), che  si diffondono come un genere di primaria importanza e sono realizzate dai più importanti artisti del tempo.

In esposizione ci sono circa cinquanta capolavori di arte erotica le cui illustrazioni rimandano all’idea della sacralità dell’atto sessuale e ad una ricca mitologia.

Spicca la serie di 12 xilografie Immagini d’amore per dodici mesi, la più importante fra le opere erotiche di Katsukawa Shunchō.

In esse l’artista presenta oggetti, alberi, animali e citazioni riportate nelle calligrafie che permettono di assegnare le stampe ai diversi periodi dell’anno cui sono collegate.

Di interesse sono anche le  le opere della Introduzione erotica al matrimonio di Utagawa Kunisada.

Da vedere la rara serie di dodici xilografie policrome Fare l’amore con una donna d’immensa bellezza di Kitagawa Utamaro, ineguagliato maestro di erotismo.

Guerrieri ed eroi

In questa sezione abbiamo opere raffiguranti guerrieri ed eroi della tradizione del Sol Levante (musha-e).

Utagawa Kuniyoshi

Artista di riferimento è Utagawa Kuniyoshi (1798-1861), i cui personaggi, con abiti splendidi, sono intenti a combattere nemici ed esseri mostruosi minuziosamente rappresentati in un paesaggio vivo e ricco di particolari descrittivi.

Sono esposti i cosiddetti libri dei guerrieri di Hokusai, in cui l’artista pone l’azione dell’eroe al centro della sua ricerca figurativa fra natura e sovrannaturale.

La rassegna si chiude con una spettacolare installazione immersiva che introduce alla visione della Grande Onda di Hokusai.

Quest’opera esprime e sintetizza in un’immagine il senso di caducità e provvisorietà della vita umana di fronte alla forza inarrestabile della natura e della storia.

E, dall’altra parte,  esprime il desiderio di non opporsi eroicamente ai fatti della vita, ma di lasciarsi andare, guidati da una filosofia esistenziale fondata sul piacere.

 

 

Quando
Data: 23 Febbraio 2023 – 25 Giugno 2023
Orario: 10:00 – 19:30
Lunedì 14:30 – 19:30; Venerdì e Sabato 10:00 – 22:30. La biglietteria chiude un’ora prima

Dove
Promotrice delle Belle Arti
Viale Diego Balsamo Crivelli, 11 – Torino

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