Lucera, città d’arte e di storia, è la chiave delle Puglie

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La città di Lucera si adagia su tre colli, domina la piana del Tavoliere e ne costituisce il naturale punto d’accesso.

Per questo fu denominata “chiave delle Puglie“.

Siamo a 18 Km da Foggia per visitare questo gioiellino pugliese.

La città è candidata per il titolo di Capitale italiana della cultura 2026 –  “Lucera 2026: Crocevia di Popoli e Culture”. Nella primavera del 2024 a Roma si decreterà la città vincitrice tra le 10 candidate di tutta Italia.

La storia di Lucera

Lucera affonda le sue origini neolitico, per svilupparle durante la dominazione dei Greci e dei Dauni per giungere sino all’epoca romana e imperiale.

Lucera, dominata dai Normanni fino al 1200, intreccia la sua storia con quella degli Svevi ed in particolare con quella di Federico II che fece della città una delle roccaforti del suo potere.

Sul più alto dei tre colli, Federico II fece costruire la sua splendida dimora imperiale, il Palatium (1233), circondato, dopo la sconfitta degli Svevi ad opera degli Angioini (1268), da imponenti mura a formare la maestosa Fortezza svevo-angioina che domina la città.

Sotto Federico II Lucera visse un periodo di grande sviluppo civile ed economico e si arricchì di splendide testimonianze dell’arte musulmana di cui ancora oggi si ritrova traccia. Un esempio: la torretta saracena del XIII secolo.

Lucera, origine del nome

L’origine del nome Lucera è molto controverso.

Il nome potrebbe avere origine dalla tribù serviana dei Luceres; oppure potrebbe ricondurre alla dea Lucina venerata in città.

Altri dicono che anticamente la città poggiasse su colline ricoperte da un bosco sacro agli dei; nel primitivo linguaggio etrusco “bosco sacro” era detto luk-eri (luk in latino è lucuseri significa “sacer, sacro”).

Dall’etrusco Lukeri si arriva a Luceria/Lucera.

Altri pensano che Lucera derivi dal greco leuka eria che significa “lana bianca”, memori che i poeti Orazio e Marziale lodarono Lucera per la rinomata lana delle sue greggi.

Cosa vedere a Lucera

Facciamo un veloce giro per conoscere meglio la città.

L’anfiteatro romano

E’ in un ottimo stato di conservazione. Risale al I sec. a.c. ed è fra i più antichi e più grandi dell’Italia meridionale, potendo contenere circa 16.000 spettatori.

La dimensione della struttura, che si sviluppa su una pianta ellittica di 130×100 metri, testimonia l’importanza della città, ricca capitale della Daunia e roccaforte militare.

Si ritiene sia stato  costruito in onore di Cesare Augusto, che tenne Lucera in gran conto tanto da segnalarla nel suo testamento tra le 28 colonie più degne di attenzione

L’arena, posta a 9 metri sotto il piano del terreno, dispone di un sistema di carceres (grotte) perfettamente conservate che servivano per la custodia delle fiere impiegate nell’arena.

Il Palatium

Il punto da cui è possibile apprezzare meglio la Fortezza svevo-angioina è lungo la strada che, uscendo da Lucera, porta a Pietramontecorvino (SP5).

Da qui vedremo l’imponente muraglia esterna della struttura che nulla lascia presagire circa il suo interno dove poco o nulla è rimasto della costruzione possente voluta dall’imperatore.

La Fortezza venne costruita sul sito dove anticamente sorgeva l’acropoli romana, le cui origini risalgono al IV secolo avanti Cristo.

 

Il Palatium federiciano aveva un aspetto severo all’esterno ed era senza ingressi, in quanto per ragioni di sicurezza vi si accedeva solo per mezzo di scale retrattili oppure tramite passaggi sotterranei.

Nel 1289, Carlo II d’Angiò fece costruire una cinta muraria lunga 900 metri, tra le più grandi in Europa, intervallata da numerose torri, solo in parte sopravvissute all’incuria e all’usura del tempo.

Tra queste la Torre della Regina è quella che regala il colpo d’occhio migliore, con lo sguardo che dall’alto raggiunge anche il Gargano nelle giornate più terse.

La Basilica Cattedrale

Magnifico esempio di stile gotico-angioino, la cattedrale dell’Assunta è uno dei più bei simboli della città.

E’ sorta agli inizi del ‘300 per celebrare la vittoria degli Angioini sui Saraceni sui resti di una moschea musulmana.

Dichiarata Basilica Minore nel 1834 e Monumento Nazionale nel 1873, sorge maestosa nella piazza centrale della città.

Il suo interno merita certamente una visita con calma.

 

Il suo altare costituisce una curiosità.

Si narra che sia la tavola usata da Federico

Federico si abbandonava spesso a “riunioni conviviali”.

Non erano ricche abbuffate ma cene raffinate dove si discuteva di tutte quelle cose che lo avrebbero reso famoso: la poesia, l’arte, la musica, l’architettura

 

E’ di Lucera la strada più stretta al mondo?

Vico Ciacianella, con i suoi appena 22 centimetri di larghezza, sarebbe la strada più stretta del mondo.

Non c’è nulla di ufficiale e siamo a livello di curiosità.

Ad oggi il record ufficiale per la strada più stretta al mondo è detenuto dalla Spreuerhofstrasse di Reutlingen in Germania, che misura nel punto più stretto appena 31 centimetri.

 

In Italia abbiamo anche altri vicoli molto stretti.

A Candela (Foggia) c’è  il vicolo “Trasonna” con una larghezza media di 40 cm .

A  Ripatransone (Ascoli Piceno) vi è un vicolo ufficalmente misurato nel 1968 con una larghezza pari a 43 centimetri ad altezza uomo per poi restringersi a 38.

 

 

 

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