La prima retrospettiva italiana di Max Ernst a Milano

In ARTEMISTA, Articoli in evidenza slide, Senza categoria

Palazzo Reale di Milano ospita la prima retrospettiva italiana dedicata a Max Ernst, pittore, scultore, poeta e teorico dell’arte.

Max Ernst

 

L’opera di Max Ernst è ripercorsa nella mostra allestita sotto la cura di Martina Mazzotta e Jürgen Pech, esponendo oltre 400 opere tra dipinti dipinti, sculture, disegni, collages, fotografie, gioielli e libri illustrati provenienti da collezioni di tutto il mondo.

Max Ernst nasce a Brühl, vicino a Colonia, il 2 aprile del 1891 e muore, naturalizzato francese, a Parigi esattamente 85 anni dopo, il  1 aprile 1976.

Max Ernst è stato un artista poliedrico e certamente molto complesso.

L’immensa vastità di temi e sperimentazioni dell’opera di Ernst copre circa settant’anni di storia del XX secolo, tra Europa e Stati Uniti.

Se André Chastel affermava infatti di rinvenire in Ernst una sorta di “reincarnazione di quegli autori renani di diavolerie tipo Bosch”, Marcel Duchamp vi aveva rintracciato “un inventario completo delle diverse epoche del Surrealismo”.

Nel corso della sua vita artistica ha inventato e utilizzato varie tecniche semiautomatiche per creare strutture che hanno acceso la sua immaginazione.

Le tecniche usate

Historie naturelle

 

L’artista ha utilizzato nel corso della sua vita artistica una molteplicità di tecniche.

Eccone alcune.

Parliamo del  Frottage,  in cui l’artista posizionava un foglio su una superficie strutturata.

La struttura veniva poi  strofinata sulla carta con una matita.

Un celebre esempio di questa tecnica è la Histoire naturelle.

Parliamo del  collage, in cui  il materiale dell’immagine viene raccolto e/o ritagliato e poi ricomposto su un altro supporto per immagini o della oscillazione, in cui una lattina viene perforata con un foro, appesa a un filo sopra la tela che giace sul pavimento e riempita di vernice. Quando la lattina vibra e si muove, la vernice gocciola e fuoriesce dal foro in percorsi circolari sulla tela. E’ una tecnica precorritrice il dripping  (gocciolamento) di Pollock

The Entire City 1934

 

Parliamo del Grattage in cui almeno due strati di vernice vengono applicati su una tela.

Gli strati superiori vengono poi raschiati, magari dopo aver appoggiato la superficie pittorica su un rilievo per ottenere risultati più creativi e materici.

L’insieme di tutte queste tecniche è l’anima della duttilità artistica e del polimorfismo di Max Ernst.

 

Le origini

Il percorso espositivo si snoda in 4 grandi periodi, a loro volta suddivisi in 9 sale tematiche che dischiudono approcci interdisciplinari alla sua arte.

Oedipus rex – 1922

Le prime due sale, intitolate 1. La rivoluzione copernicana; 2. All’interno della visione, ci parlano della prima parte della vita di Max Ernst (1891-1921).

Ci sono gli anni dell’infanzia e della formazione in Germania, le fonti del ricordo e l’ispirazione per tutta la vita dell’artista.

C’è il dolore della morte della Grande Guerra direttamente combattuta al fronte ed il ritorno alla normalità, alla vita, alla famiglia.

Le due sale successive 3. La casa di Eaubonne ed 4. Eros e metamorfosici parlano dei luoghi in cui Ernst visse il ménage a trois con Gala e Paul Éluard.

L’età matura di Max Ernst

La mostra prosegue raccontandoci degli anni trascorsi da Ernst a Parigi, i suoi legami col Surrealismo, il suo secondo matrimonio con Marie-Berte e l’amore con Leonora Carrington, le collaborazioni artisti delle avanguardie, i viaggi e le sperimentazioni.

Le sale  5. I quattro elementi (foreste/terra, uccelli/aria, mare/acqua, orde/fuoco), 6. Natura e visione, 7. Il piacere di creare forme (Gestaltungslust) – il piacere dell’occhio (Augenlust) ci parlano del suo esilio negli Stati Uniti e di Peggy Guggenheim, che l’artista sposerà per un breve periodo. Tra le opere presenti in queste sezioni abbiamo le Histoire Naturelle (1925).

Pietà o La rivoluzione la notte – 1923

La mostra si conclude con le ultime due sale.

La sala 8. Memoria e Meraviglia (che raccoglie opere dei diversi decenni ed illustra come la storia della cultura, il ritorno dell’antico diventino fonti d’ispirazione e oggetto dell’arte meravigliosa di Ernst) e la sala 9 Cosmo e crittografie.

Orario

Durata della mostra: 04.10.2022 – 26.02.2023

Da martedì a domenica ore 10:00-19:30, giovedì chiusura alle 22:30.

Ultimo ingresso un’ora prima. Lunedì chiuso.

 

 

© Riproduzione riservata

Puoi anche leggere

Iniziato il Giubileo 2025, il Papa apre la Porta Santa

Il Giubileo 2025, indetto da Papa Francesco con la Bolla "Spes non confundit", si è aperto nella notte di

Leggi ...

Scrivere a mano ha ancora un senso ed è utile?

Se ci soffermiamo ad osservare amici e colleghi ci accorgeremo facilmente che, nella stragrande maggioranza dei casi, non stanno

Leggi ...

In mostra a Torino de Chirico e il suo rapporto col surrealismo

In mostra a Torino 70 dipinti e disegni di de Chirico e fotografie di Man Ray e Lee Miller

Leggi ...

Lascia un commento:

Il tuo indirizzo email non sara pubblicato.

Mobile Sliding Menu