Punteggi nel tennis…perchè sono così strani?

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Il tennis, nobile sport che ha vissuto lunghi anni di sonno e di campi frequentati solo da appassionati che hanno saggiamente saputo disdegnare la deriva del padel, è ora tornato in voga grazie anche ai successi in coppa Davis ed alla nidiata di giocatori maschili e femminili che hanno portato l’Italia ai vertici delle classifiche mondiali.

Le origini

PallacordaIl tennis ha origini antiche ed italiane.

Le origini le troviamo nel 13° secolo e nell’attività della pallacorda, che consisteva nel lanciare una pallina con le mani verso il campo avversario, cercando di superare una corda tesa a metà campo.

In un secondo momento dall’uso delle mani si passò a quello della racchetta.

Il termine tennis, però, nasce in Francia dove si praticava uno sport simile alla pallacorda chiamato “jeu de paume“.

La principale differenza fra le due attività era che la pallacorda si praticava all’aperto, mentre il jeu de paume in locali appositamente costruiti.

Il termine tennis

Un’ipotesi collega il termine tennis alla città egizia Tinnis, un tempo famosa per la produzione del lino bianco utilizzato per rivestire le palline.

Un’altra ci porta in Francia dove, come abbiamo visto, si giocava lo jeu de paume.

Durante tali incontri tra cavalieri, chi batteva, prima del lancio, doveva urlare “tenez” , termine francese che banalmente potremmo tradurre con tenere, ma in senso più ampio  tenete prontezza, siete pronti. Il ricevente doveva rispondere di sì.

Tenez? Sì! Da qui tennis anche grazie agli inglesi che, avendo difficoltà nella pronuncia corretta, trasformarono il tutto in tennis come denominazione dello sport stesso.

Le origini del punteggio

Jannik Sinner e Novak Djokovic
Autore: Srdjan Stevanovic ©

I punteggi del tennis sono apparentemente singolari: 15 -30- 40 – game.

Solo nel tie-break i punti seguono la normale successione numerica sino all’aggiudicazione del punto.

E’ possibile che il punteggio sia collegato ad una usanza medioevale francese, che prevedeva la presenza in campo di un orologio.

Le lancette (una per giocatore) venivano spostate in avanti di un quarto d’ora a ogni punto segnato.

Giunti a 60, il giro era completo e si aveva la conquista del “gioco” o “game”.

La successiva regola del vantaggio modificò tale regola.

Al 45 pari, le lancette si spostavano sulla posizione 40 in modo che ci fossero due punti per aggiudicarsi il gioco (posizione 45 e 60).

Un’altra teoria lega il punteggio alla dimensione del campo ed alle regole del gioco.

Nella pallacorda i giocatori usavano il palmo della mano e non una racchetta.

Il campo misurava 45 piedi per lato.

Quando un giocatore conquistava il primo punto di vantaggio, si muoveva in avanti di 15 piedi;  al secondo punto di altri 15, al terzo solo di 10.

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